A lecture hall dedicated to our late friend and colleague Paolo Verrocchio

On June 29th, a lecture hall was dedicated to our late friend and colleague Paolo Verrocchio. The ceremony was held in the PovoZero building, home of the departments of Physics and Mathematics. In the presence of Paolo’s family, the dedication plaque was unveiled by the Rector, prof. Flavio Deflorian, and by prof. Giorgio Parisi, Nobel Prize in Physics 2021. Giorgio Parisi was also Paolo’s PhD supervisor.
The intensity of this moment, the choice of that lecture hall, and the memory of Paolo and all our colleagues who passed away were summarised by the word of Franco Dalfovo, director of the Department of Physics. Below we report his speech.

“Ci troviamo qui per dedicare un’aula a Paolo Verrocchio, che è stato ricercatore del Dipartimento di Fisica dal 2005 al 2013 e che, poco più che quarantenne, ci ha lasciati inaspettatamente, dolorosamente, troppo presto.
Il luogo che gli dedichiamo è l’aula 7. Se andaste a cercare le aule dal numero 1 al 6, o dal numero 8 in su, non le trovereste. Esistevano, in questo stesso edificio, prima che fossero costruiti i nuovi palazzi Povo1 e Povo2. Le aule che servono per la didattica dei dipartimenti di collina sono tutte là. L’unica che è rimasta qui a PovoZero è l’aula 7. Recentemente l’abbiamo rinnovata e attrezzata. Come le altre aule, anche questa è utilizzabile dagli altri dipartimenti; ma è qui, e la sentiamo un po’ più nostra, del Dipartimento di Fisica e del Dipartimento di Matematica, che abitano questi spazi di PovoZero.
Questo in cui ci troviamo ora, è un luogo di incontro dei ricercatori, dei docenti, dei dottorandi, degli studenti e di tutto il personale che lavora in questo edificio. In questo atrio luminoso e aperto ci si ferma per salutarsi e per discutere di lavoro, di esami, di problemi di fisica e matematica; qui gli studenti possono fermarsi a studiare e a confrontarsi tra loro, davanti alla lavagna. Dentro l’aula si discutono progetti di ricerca e si tengono lezioni a piccoli gruppi di studenti. È un luogo vivo, di studio e di ricerca.
È anche il luogo giusto per ricordare coloro che hanno percorso questi stessi corridoi, hanno insegnato e fatto ricerca in questo edificio, nei nostri dipartimenti, specialmente quelli che ci hanno lasciato troppo presto, che non possiamo incontrare più se non nella memoria, che è viva e che vale la pena mantenere viva. Queste stanze, queste aule, questi corridoi hanno visto nascere la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, ormai 50 anni fa, e i dipartimenti di Fisica e di Matematica; e poi ancora l’Ingegneria, l’informatica e le biotecnologie, nate qui e cresciute in seguito come dipartimenti in altre sedi vicine.
Tra tutti “i costruttori” che hanno contribuito a questa storia felice, e di cui siamo orgogliosi, alcuni mancano e la loro assenza ci pesa. Di questi, Paolo è stato il più giovane; ma accanto a lui ci mancano le discussioni, le chiacchiere, le risate con Gabriele Viliani, Oreste Pilla, Cristiana Tosello, Giulietto Chini; con i nostri colleghi matematici Mimmo Luminati e Pino Vigna Suria; con Renzo Leonardi, che questi 50 anni li ha attraversati tutti per intero lasciando segni profondi; senza dimenticare Daniele Catorci, giovanissimo dottorando, il cui futuro è stato spezzato da un fatale incidente di montagna, nell’ascesa al Gran Paradiso, esattamente due  anni fa.  Tutte queste persone hanno lasciato un vuoto, un vuoto che noi vogliamo riempire di affetto e ricordi. Per questo siamo qui: per fissare un piccolo tassello nel nostro edificio di PovoZero, e con esso, allo stesso tempo, nella nostra memoria, pensando a Paolo e abbracciando idealmente, assieme a lui, tutti e tutte.”

Credits: ©Unitrento ph. Pierluigi Cattani Faggion